martedì 9 agosto 2011

Lo spazio molle

Le Cercle Fermé è il titolo dell’installazione che Martine Feipel e Jean Bechameil hanno realizzato all’interno di Ca’ del Duca sede per l’occasione del Padiglione del Lussemburgo. Si tratta di una serie di stanze alle quali si viene introdotti percorrendo un corridoio stretto e bianco, le cui pareti e decorazioni sembrano essere state deformate da forze ondulatorie che hanno originato uno spazio molle, lungo il quale l’andatura di chi lo percorre ne subisce l’influenza. La sensazione d’instabilità è amplificata dal riflesso del corridoio nello specchio posizionato sul fondo. Le forme sciolte continuano con una serie di cassetti di gomma dipinta di bianco che rivestono le pareti, parzialmente aperti e pendenti dalla loro sede. Il gioco di specchi continua moltiplicato nelle stanze successive dove lo spazio e la riflessione del visitatore subiscono deformazioni da ambientazione Escheriana, con effetti di ripetizione e aberrazioni visive. La stanza delle colonne infine, eterea ma allo stesso tempo claustrofobica.







L’installazione è pensata come una serie di eventi site specific che portano il visitatore a sperimentare diverse idee di spazialità, lavorando su un’idea di spazio fluido e illusorio, a tratti ipnotico che molto deve agli orologi molli di Dalì, così come si ravvede un’assonanza con i meandri di ferro di Richard Serra nei quali le pareti inclinate danno un senso di vertigine. Le similitudini continuano in ambito architettonico/fashion perché non c’è molta differenza fra questi spazi e ad esempio il negozio di Viktor & Rolf a Milano, datato 2007, dove tutto è al contrario, perché anche in questo caso l’intenzione è quella di sorprendere e condurre il visitatore in uno spazio onirico nel quale sperimentare ‘nuove spazialità’, ma probabilmente con molte meno implicazioni filosofiche a sostegno di un’operazione squisitamente ludica. Nell’installazione di Ca’ del Duca invece, sebbene probabilmente non vi sia all’origine, esiste una componente ironica che dialoga con lo spettatore ed è proprio questa la dimensione ‘spaziale’ interessante da cui si può trarre delle suggestioni quando si progetta uno spazio.






 

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