domenica 28 dicembre 2014

domenica 17 agosto 2014

Changing my point of view. 2

Trying to maintain the eyes of a child
I saw the hand of a fairy 
turned into a branch
by the enchantment of a witch.

Remembering the lesson of Bruno Munari

Cercando di mantenere lo sguardo di un bambino
ho visto la mano di una fata
trasformata in un ramo dall'incantesimo di una strega.

Ricordando la lezione di Bruno Munari

mercoledì 13 agosto 2014

The Sky Over Nine Columns

Esterno giorno. Zattere verso Punta della Dogana. 
La conversazione è gentile e la discreta, ancorché inaspettata, compagnia di un cocal vanesio non mi distraggono dal percorrere con lo sguardo il profilo della Giudecca fino a San Giorgio; 


dove il cielo poggia su nove colonne dorate.


Exterior day. Zattere to Punta della Dogana. 
The conversation is friendly and the discreet, even if unexpected, company of a vain cocal not distract me from to move the look to the profile of Giudecca till San Giorgio; where is The Sky Over Nine Columns.

martedì 12 agosto 2014

Fundamentals 2014

Si studia per migliorarsi così da superare i propri limiti mentali. Allo stesso modo, si frequentano le mostre per confrontarsi con la crisi, ovvero quello stato che si vive quando i preconcetti, talvolta anche i sensi, vengono sollecitati, nella fattispecie, dall'arte. In questa Biennale di Architettura gli episodi felici sono diversi e le occasioni di riflessione altrettante.
La scarsa presenza di visitatori è stata complice per una rilassante visita ai padiglioni dei giardini. L'esposizione stupisce, quest'anno in modo positivo, perchè nonostante gli architetti sembrino attualmente confusi fra performing art e star system, finalmente si vede architettura. I video e le installazioni, hanno lasciato il posto alla concretezza.

Fundamentals, che tradotto liberamente/ironicamente fa pensare a 'fondazioni mentali', indica che in un certo senso è necessario ripensare ai fondamentali della disciplina ricostruendo un sistema mentale che sembra essersi avviluppato nell'uso dei sistemi informatici e rischia spesso di produrre idee lontane dalla realtà.
Nessuna teoria, una finestra è una finestra seppure nelle sue infinite variazioni, un solaio è un solaio, così lungo le stanze gli elementi costitutivi un manufatto sono elencati e si attraversano come si stesse percorrendo un'enciclopedia. Al Palazzo Enciclopedico, caotico affastellamento di voci, è subentrata una silenziosa meditazione.





domenica 20 luglio 2014

Time Space Existence

Durante il vagabondare stagionale da un padiglione all'altro ho trovato riparo all'interno di Palazzo Bembo. 
Mentre all'esterno il caos e il caldo si amalgamano, all'interno l'esposizione Time Space Existence si è rivelata un'oasi ristoratrice. Questa mostra raccoglie una serie di approcci diversi alla composizione e all'elaborazione teorica dell'architettura, di studi provenienti da paesi diversi. Che siano le loro posizioni condivisibili o meno, l'esposizione ne coglie gli aspetti migliori anche attraverso il confronto che nasce dal susseguirsi delle esperienze lungo le stanze del palazzo.
Questi solo alcuni dei progetti esposti.

Numen/For use è una scultura cinetica. Un cubo di membrane a specchio e neon, riproducono all'infinito un sistema cartesiano. Se nel silenzio e nella solitudine della stanza buia in cui è inserito, provate con circospezione a premere il pulsante a fianco, un suono metallico e persistente anticipa la trasformazione della macchina, che sembra inarrestabile. Il sistema cartesiano si deforma, e insieme lo stato d'animo dell'osservatore che dopo lo stupore difronte alla variazione delle linee, percepisce l'analogia fra la disgregazione dell'apparenza e quella umana contemporanea. 
In quello spazio caotico, mutevole, risiede la complessità. Solo che quella che viviamo é un loop e un tasto per spegnerne i riflessi negativi non esiste.

Palafito del Mar Hotel a Castro, Chile, di Ortùzar Gebauer + Simonetti Steward.
Un sistema libero a palafitte, sul quale la medesima libertà è trasferita in cellule abitative diverse per forma e colore, che compongono un nuovo paesaggio che non tradisce la tradizione del luogo.




'Tymidity Symptom' di New-Territories, le cui ricerche sull'architettura autogenerativa, qui sono in rapporto con la morfologia e la natura del sito. Dispiace leggere sul loro blog che la realizzazione di tale progetto è stata annullata.


giovedì 3 luglio 2014

Il mio video 'A57 Suoni da un sottopasso' selezionato 
per la video installazione di Studio Azzurro 
all'interno del Padiglione Italia, curato da Cino Zucchi,
alla Biennale di Archietttura.

mercoledì 4 giugno 2014


Il mio video 'A57 Suoni da un sottopasso' è stato selezionato 
per la video installazione di Studio Azzurro 
all'interno del Padiglione Italia curato da Cino Zucchi.
Onorata.

giovedì 1 maggio 2014

Breve racconto del I° maggio

Sei persone sedute al tavolo di un bàcaro. 
Cinque architetti ed un ingegnere. Nell'ordine:
A: lo studio dove lavorava ha dato un taglio drastico al personale. Non trova lavoro da mesi.
BC: lavorano insieme e sono impegnati nella ricostruzione post-terremoto in Emilia. Gli aiuti non arrivano e tantomeno i pagamenti.
D: l'azienda dove lavora, senza contratto essendo una delle tante partite iva, ha deciso di eliminare la metà dei dipendenti. 
E: lavora per un ente, ma si sa che le partite iva non possono mai stare tranquille.
F: per lavorare ha dovuto firmare un contratto capestro, decisamente sottopagato.
Parlano del presente come fosse già passato, e del futuro come un progetto su cui lavorare. L'abitudine alla precarietà è ormai diventata un punto di forza, una sensazione che fa compagnia. L'idea di cadere e dover ricominciare non fa paura a chi ha poco o nulla.
Quante altre storie come queste?


giovedì 10 aprile 2014


Presentazione del Progetto 'Sfumate Geometrie', 
secondo classificato al Concorso Internazionale di Design 
Res-Tile promosso da Mirage S.p.A.

LOCATION:
MIRAGE PROJECT POINT
Via Marsala, 7
Milano

domenica 30 marzo 2014


I'm proud to announce that my project 
'Sfumate Geometrie' (soft geometry) 
has been awarded the Second Prize
at the contest Res-tile by 
Mirage Ceramica Design Sustainability

venerdì 28 marzo 2014


I'm proud to announce that my project 'Autopoiesis meets Handmade' it has been selected by European Glass Experience.

The First Exhibition – The Finnish Glass Museum 28.3 – 8.6.2014


domenica 16 marzo 2014

Lebbeus Woods e il valore dell'architettura disegnata

La maggiore frustrazione (...) non è tanto di non poter volare, ma di sentirsi bloccati nelle proprie aspirazioni, di intravedere da giovani strade negate. (...) un creativo deve impedirsi di realizzare il suo sogno per via delle circostanze o vivere la sua passione, senza preoccuparsi delle conseguenze, magari devastatrici?
Hayao Miyazaki

Non scrivo qui da mesi. Nel frattempo durante il viaggio di cui sotto, ho visto i soliti piccoli uomini, sentito le solite offese, le quotidiane bestemmie, l'ignoranza dilagante assunta ai vertici. Ho poi visto l'attimo in cui una persona salita troppo velocemente cambia perché l'altezza a volte dà le vertigini. E ho sentito volgarità irripetibili in discorsi pronunciati da chi ha un ruolo in cui lo stile è sostanza. Tenacemente in mezzo alla pochezza quotidiana, mi ostino a voler volare alto; si può opporre resistenza al baratro anche pranzando in macchina vista tangenziale.
Il sentimento descritto da Miyazaki lo conosco, così come tutti i limiti contingenti; ne conosco anche le malattie che la frustrazione e la mancanza di tutele comporta. Un giorno dello scorso anno, ad esempio, mi sono sentita dire, senza motivo alcuno se non un odio atavico, che 'gli architetti sono tutti defi*§@#+$'. Nonostante a pronunciarla sia un essere che non contemplo nella mia idea di essere umano, perché refrattario ad ogni forma di umiltà e sapere, per reazione queste dimostrazioni di pochezza aumentano la mia necessità di studiare. Ma per imparare servono maestri, e nella penuria che mi circonda li cerco nel mondo.
Un giorno in una delle mie fughe/ritiro spirituale alla biblioteca dell'Università ho scoperto l'esistenza di Lebbeus Woods. Architetto americano la cui unica opera realizzata poco prima della morte, a coronamento di una carriera di studio ed elaborazioni teoriche (perché anche un'architettura disegnata a sostegno di un pensiero teorico è di per sè architettura), nonché di occasioni sfumate inspiegabilmente (vedasi il progetto per l'allestimento alla Biennale di Venezia 2012, annullato il giorno prima della presentazione dei disegni definitivi), è stata il Light Pavilion progettato con Christoph Kumpusch, incastonata su una delle torri di Steven Holl nello Sliced Porosity Block di Chengdu. E' il momento culminante di due carriere dal destino opposto ma che si sono sempre frequentate finchè Holl ha dato a Woods la possibilità di vedere realizzato un suo progetto. Da una parte il famoso architetto con innumerevoli riconoscimenti e committenti, dall'altra il collega defilato a costruire un mondo espressivo e formale personale sostenuto dalla stima di affezionati studenti. Le sue riflessioni sull'architettura, i bellissimi disegni visionari e piranesiani, sono ancora accessibili nel suo blog, la cui lettura è la lezione di un maestro. Il suo è un approccio libero ma analitico, dove il puro progettare è insieme un atto critico, così come al contrario la critica di architettura afferma un pensiero progettato.
L'architettura è un pensiero complesso, e non si articola esclusivamente in quella che io chiamo 'architettura hard core', l'edilizia del copia incolla su cui hanno vissuto molti studi, ma è un sapere nel quale confluiscono diverse discipline, non solo artistiche, ma anche politiche e sociali, nel quale la produzione di idee e delle tanto bistrattate teorie architettoniche servono a spiegare il presente ed indicare i possibili scenari futuri.

Pensato per le persone piccole dall'ego enorme che non usano fare il bene e il bello, ma del cui passaggio non resterà che un suono stonato nella galassia, e a tutti i sognatori che sono stati emarginati ma che ancora ci parlano di bellezza.