sabato 30 marzo 2013

Una lezione di Paul Klee

Riemergo dallo studio in cui sono trincerata per pubblicare una pagina tratta da una lezione di Paul Klee che oggi mi ha illuminato, nonostante la pioggia incessante.
La traduzione sarà forse imprecisa ma il senso e l'esortazione sono chiarissime. 

"Il padre della freccia è il pensiero: come faccio a espandere la mia portata? Oltre questo fiume? Questo lago? Quella montagna?
Il contrasto tra la capacità ideologica dell'uomo di muoversi in modo casuale attraverso spazi materiali e metafisici e le sue limitazioni fisiche, è all'origine di ogni tragedia umana. E' questo contrasto tra potere e prostrazione che implica la dualità dell'esistenza umana. Metà alato metà imprigionato, questo è l'uomo!
Il pensiero sta a metà tra la terra e il mondo. Tanto più ampia è la grandezza della sua portata, tanto più la tragica limitazione dell'uomo è dolorosa. Essere spinto verso il movimento e non essere il motore!
In che modo la freccia può vincere l'attrito che la ostacola? Mai abbastanza per arrivare dove il movimento è interminabile. Rivelazione: che tutto ciò che ha un inizio può essere infinito. Consolazione: un po' più lontano del solito. E' possibile?
Siate frecce alate, puntando ad assicurare il rispetto e l'obiettivo, anche se ci si stancherà presto senza aver raggiunto il segno."
Paul Klee

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