'Church of fear...' è il titolo dell'installazione ospitata nel Padiglione Germania alla Biennale d'Arte di Venezia 2011, che racconta e celebra la vita e le opere del suo autore, Christoph Schlingensief, scomparso nel 2010.
Leone per la miglior partecipazione nazionale.
Come già nella Chiesa di San Lio, ricorre quest’anno l’ambientazione ecclesiale. Se nell’installazione di Lech Majewski si ricordano due storici sacrifici, riproposti attraverso due video installati al lati dell’altare maggiore come pale dal’altare moderne, Churh of fear è la riproposizione della chiesa dove durante l’infanzia Christoph Schlingensief ha servito messa, diventata scenografia per il racconto di una vita. Gli altari diventano teche con gli oggetti appartenuti al celebrato, lumini votivi, le statue diventano il letto d’ospedale. A raccontare questa installazione, un video ‘di fortuna’ (la mia videocamera dotata di capacità decisionali superiori alla norma, non mi ha concesso altre riprese), limitato fra l’altro anche dalla quantità di persone all’interno del padiglione. Vuole essere un breve racconto visivo, che risente del modo di vedere di chi l’ha fatto, per dare la sensazione di un’installazione che racconta la vita di un uomo, le sue ricerche, i dolori, i lavori, celebrandone l’esistenza, in modo tutt’altro che pomposo, ma commovente e partecipato da tutto il pubblico presente, che come si conviene in una chiesa, era seduto sui banchi di legno. Nessuno, durante la mia permanenza, è salito sull’altare fra gli oggetti che ricordano la malattia dell’artista.
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